L’ARMATURA INVISIBILE A SARZANA – IL NOSTRO RACCONTO
Giovedì 11 aprile alle ore 17.00 nella Sala Consiliare di Palazzo Roderio, sede del Comune di Sarzana, si è tenuto l’incontro “Fibromialgia: l’Armatura Invisibile” organizzato dall’associazione no profit “InSarzana” in collaborazione con la sezione provinciale spezzina di CFU-Italia odv.
L’evento, il primo sull’argomento a Sarzana, ha avuto lo scopo di iniziare un percorso di divulgazione su questa patologia e – a giudicare dal numero dei convenuti – ha incontrato l’interesse di molte persone.
Davanti a una sala dove i posti a sedere sono andati presto esauriti tanto che alcune persone hanno assistito in piedi all’intero evento, ha aperto i lavori la presidentessa dell’associazione InSarzana Monica Faridone, di seguito ci sono stati i saluti istituzionali dell’assessore alla cultura Giorgio Borrini, che ha dato la parola al presidente del Consiglio Regionale Gianmarco Medusei il quale – nella sua doppia veste di medico e di amministratore – ha spiegato il funzionamento della delibera regionale che concede alcuni farmaci gratuitamente ai malati fibromialgici chiarendone anche i limiti, soprattutto il fatto che i malati liguri, indipendentemente dalla loro residenza, devono recarsi in uno dei due centri individuati a Genova per vedere riconosciuta la patologia e concessa a gratuità dei farmaci. Sua intenzione è
continuare a lavorare perché siano individuati almeno altri due centri (uno a Levante e uno a Ponente) in grado di soddisfare le necessità dei pazienti e perché chi ha già la diagnosi possa svolgere online le pratiche necessarie. Un’iniziativa extra-Lea questa ligure, che rappresenta comunque un primo passo della Regione nel venire incontro alle esigenze dei malati.
Dopo la proiezione del video “Fibromialgia: l’armatura invisibile” che ha dato un’idea di come si vive con questa
patologia, sono cominciati gli interventi delle relatrici, coordinati dalla dottoressa Claudia Frandi, psicologa e psicoterapeuta. Sono quindi intervenute la dottoressa Alice Parma (reumatologa, la dottoressa Elisa Angelinelli (medico di medicina generale) e Gianna Taverna, referente – con Adelaide Trastevere – della sezione provinciale spezzina di CFU-Italia; le riflessioni della dottoressa Claudia Frandi si sono inframmezzate agli interventi delle altre
relatrici, facendo da trama e da sfondo a quella che è diventata una scorrevole conversazione.
Ci sono state in vari momenti domande del pubblico che – come sempre accade quando si parla di Fibromialgia – si fa portatore di dubbi, speranze disattese, delusioni, problemi concreti, e chiede se ci sia all’orizzonte un farmaco nuovo, qualcosa che possa finalmente alleviare il dolore e tutti gli altri sintomi.
Purtroppo no, non ci sono novità di rilievo in questo senso, ma ci sono varie opzioni per affrontare la malattia nei suoi vari stadi, specialmente per le persone che hanno avuto recentemente una diagnosi e possono impostare la propria vita seguendo – oltre alle terapie farmacologiche – quelle regole di vita (corretta alimentazione, movimento, ecc.) che possono alleviare la propria condizione.
Una novità negli eventi di questo tipo, è stata la presenza della dottoressa Angelinelli che ha parlato della presa in carico del paziente fibromialgico da parte del medico di medicina generale: un passaggio fondamentale, se si pensa che quasi
tutte noi ci siamo scontrate con l’atteggiamento scettico da parte del medico di famiglia che, fino a poco tempo fa, nella maggior parte dei casi non era informato sulla Fibromialgia e la riteneva una patologia psicosomatica se non psichiatrica, o una pura e semplice depressione. Le nuove leve invece sono informate, conoscono le linee guida diagnostiche e terapeutiche, e sono disposte e favorevoli – cosa impensabile fino a poco tempo fa – a fare rete con le associazioni dei pazienti accogliendone per quanto possibile le istanze. Una nuova alleanza, insomma, che rappresenta un grande passo avanti e una considerevole riduzione dei tempi di diagnosi e cura.
Ha concluso Gianna Taverna, referente spezzina CFU-Italia, riferendo sull’esperienza del gruppo di “auto-mutuo-aiuto” attivo alla Spezia da tre anni che fornisce ascolto e possibilità di condivisione della propria esperienza alle persone fibromialgiche e organizza eventi di vario tipo sul territorio per sensibilizzare e fare informazione. L’accoglienza di Sarzana è stata davvero calorosa, la sala consiliare era gremita, la voglia di partecipare tanta: ringraziamo l’associazione InSarzana con cui contiamo di collaborare ancora in futuro, magari pensando ancora di più “in grande”.